Tadao Ando, vincitore del premio Pritzker nel 1995, è considerato l’architetto che meglio rappresenta la corrente minimalista, fatta di forme pure ed elementi essenziali.
Nato nel 1941 ad Osaka, Tadao Ando abbandona nel 1965 la carriera da pugile professionista per seguire la sua passione per l’architettura. Decide quindi di intraprendere un lungo viaggio in giro per il mondo, per apprendere da autodidatta il mestiere dell’architetto.
Proprio questo “grand tour” sarà l’inizio della sua formazione come architetto, arrivando nel 1969 a fondare il primo studio di architettura nella sua città natale.
TADAO ANDO E I PRIMI LAVORI
Agli inizi della propria carriera la maggior parte dei lavori è dedicata alla progettazione di abitazioni unifamiliari, fra cui ricordiamo casa Tomishima ad Osaka, realizzata nel 1973 e diventata successivamente la sede del suo studio di architettura.
Nel 1976 progetta invece una piccola residenza a schiera, dove esprime la volontà di apportare dei cambiamenti alla società attraverso le opere di architettura, per migliorare le condizioni abitative all’epoca pessime.
TADAO ANDO E IL CONCETTO DI MURO
Con i progetti di casa Azuma nel 1979 e casa Koshino nel 1980 emerge uno dei tratti più importanti della poetica compositiva dell’architetto giapponese: il muro.
Il concetto del muro trova la sua piena manifestazione nei progetti successivi di Tadao Ando a carattere religioso.
Le opere dell’architetto giapponese risentono di una forte influenza del movimento moderno, in particolare della poetica compositiva di Le Corbusier, ma a questa influenza principale si affianca anche il legame con l’architettura tradizionale giapponese, che conferisce alle opere di Tadao Ando un carattere “artigianale”, soprattutto quando si tratta della definizione dei dettagli.
La fama internazionale di Tadao Ando arriva negli anni Ottanta, con la firma di una serie di progetti fra cui la cappella dei Venti, realizzata nel 1986, la Cappella sull’acqua, realizzata nel 1988 a Hokkaido, e la Chiesa della Luce.
TADAO ANDO FRA CEMENTO E LUCE
Non è un caso che queste tre opere siano dedicate agli elementi naturali come il vento, l’acqua e la luce. Tadao Ando coniuga in queste opere l’uso di forme razionali, minimaliste, con la presenza degli elementi naturali che enfatizzano la forza delle sue forme pure.
Le opere dell’architetto giapponese prevedono quasi esclusivamente l’utilizzo del cemento armato a vista, associato all’utilizzo del legno, della pietra e soprattutto della luce.
La luce viene utilizzata come un materiale, per dare forza, vita, carattere al progetto: la massima espressione del rapporto di Tadao Ando con la luce come elemento materico e compositivo è sicuramente rappresentata dalla Chiesa della Luce.
TADAO ANDO E LA CHIESA DELLA LUCE
La Chiesa della Luce è costituita da un parallelepipedo di cemento armato in cui una delle pareti minori, quella dell’altare, non è realizzata come un elemento pieno ma “tagliato” da un fascio di luce a forma di croce per tutto lo spessore della muratura. In questo modo si genera una fonte luminosa cruciforme come unico richiamo alla simbologia religiosa all’interno dell’aula liturgica.
La Chiesa della Luce, situata a Ibaraki nell’area metropolitana di Osaka. È una delle architetture più note di Tadao Ando.
L’orientamento planimetrico è stato studiato in modo tale da porre questo taglio di luce rivolto a sud, così da raccogliere i raggi solari più diretti durante tutto l’arco della giornata.
TADAO ANDO E IL WATER TEMPLE
Il Water Temple è un’esperienza sensoriale di grande “rottura” rispetto alla tradizione millenaria della costruzione di templi in Giappone.
Honpukuji, il Tempio dell’Acqua, è stato costruito tra il 1990 e il 1991.
Residenza della più antica setta del Buddhismo tantrico in Giappone, fondata nell’815, questo santuario sotterraneo è situato sotto un grande stagno di loto ovale. Si ha un’esperienza completamente immersiva.
LE OPERE DI TADAO ANDO IN EUROPA ED AMERICA
Sono numerose le opere di Tadao Ando realizzate in Europa e in America, di cui la prima per importanza e per cronologia è sicuramente la Fondazione Pulitzer per le arti. Realizzato fra il 1991 e il 2001, questo edificio nasce dalla volontà di Joseph Pulitzer di realizzare un nuovo spazio per la sua collezione di arte moderna e contemporanea all’interno del distretto culturale di St. Louis, che versava in forte decadenza.
Non venendo meno alla sua poetica compositiva, Ando realizza un edificio in cemento armato a vista che esteriormente si presenta come un edificio massiccio, chiuso, come una sorta di cassaforte per oggetti preziosi, mentre all’interno le grandi aperture vetrate lasciano passare la luce e gli scorci del paesaggio circostante, accompagnando i visitatori lungo il percorso espositivo.
In Europa, dopo la prima realizzazione del Padiglione Espositivo del Giappone per l’Expo di Siviglia del 1992, Tadao Ando ha realizzato a Weil am Rhein la nuova sede per i seminari nel campus Vitra.
TADAO ANDO A NEW YORK
Nel 2017 Tadao Ando a New York ha completato il 152 Elizabeth, un edificio residenziale di sette piani nel cuore di Nolita. E’ stata la prima opera dell’architetto giapponese della Grande Mela. Sviluppato da Sumaida + Khurana con lo scopo di creare un valore architettonico unico, 152 Elizabeth risulta oggi essere un punto di riferimento per la qualità nello sviluppo residenziale di questa area. Cemento colato sul posto, metallo brunito, ampio utilizzo del vetro e un muro di piante verdi: ci sono tutte le caratteristiche principali della filosofia di Tadao Ando.
TADAO ANDO E L’INTERVENTO AL CAMPUS VITRA
Per il campus Vitra a Weil am Rhein, quartier generale della nota ditta di produzione di mobili e complementi di arredo di design, Tadao Ando realizza nel 1993 la nuova sede per i seminari. L’edificio, che si trova di fronte al Vitra Museum progettato da Frank O. Gehry, si pone in antitesi rispetto a quest’ultimo sia come posizione che come approccio linguistico.
L’edificio di Ando si articola su due livelli, uno dei quali interrato che comprende tutta una serie di sale per conferenza. Si tratta di un intervento calmo, sobrio, in linea con il pensiero dell’architetto giapponese, caratterizzato da un’articolazione spaziale molto ordinata.
Una delle caratteristiche principali di questo edificio è il sentiero che conduce all’ingresso del padiglione, che ha una forte associazione significativa con i percorsi di meditazione nei giardini dei monasteri giapponesi; si tratta di un lungo muro in cemento armato a vista che dal giardino conduce il visitatore fino all’ingresso. Trovandosi questo edificio immerso in una parte del giardino del campus pieno di alberi di ciliegio, l’intento di Tadao Ando era di salvaguardare quanti più alberi possibili. I ciliegi, infatti, hanno una grande importanza nella tradizione giapponese, e per evocare il ricordo degli unici tre alberi che sono stati abbattuti per la costruzione dell’edificio, nel muro esterno sono state inserite delle foglie impresse nel calcestruzzo.
TADAO ANDO E IL RESTAURO
Tadao Ando, nei progetti che ha realizzato a Venezia, si è trovato di fronte ad interventi di restauro di edifici storici posti in contesti di grande importanza, oltre che punti nevralgici della città lagunare.
A Palazzo Grassi si è trovato a confrontarsi, oltre che con un edificio affacciato sul Canal Grande, anche con un intervento di recupero precedente ad opera dell’architetto Gae Aulenti.
Il progetto per Palazzo Grassi interpreta in modo nuovo il rapporto fra l’antico e il moderno; Ando prevede per il suo percorso espositivo all’interno del palazzo l’interposizione di una sorta di iato, come una sospensione espressiva, rappresentata dalle pareti bianche e dal pavimento grigio chiaro del “nuovo”, così da rendere ancora più sorprendente, per contrasto, la ricchezza dell’antico.
TADAO ANDO E PUNTA DELLA DOGANA
Nel 2009 ha aperto il nuovo centro per l’Arte Contemporanea Punta della Dogana della François Pinault Foundation. L’intervento di Tadao Ando per questo edificio storico, che si affaccia in un punto strategico della città, è il risultato di un’attenta ricerca finalizzata a reinventare le preesistenze, conservando quindi la struttura originaria ma cercando di legarla al meglio con la modernità.
L’edificio di Punta della Dogana è caratterizzato da una struttura semplice e razionale il cui volume crea un triangolo, in accordo con la conformazione geografica dell’isola di Dorsoduro, mentre la ripartizione interna è suddivisa in lunghi rettangoli. L’intervento si pone l’obiettivo di ripristinare le prime volumetrie, dove possibile, e ristabilire l’originaria morfologia delle strutture portanti. Agli elementi e ai materiali originali Ando contrappone l’utilizzo delle lastre di vetro e del cemento armato a vista, per creare il collegamento fra il vecchio e il nuovo.
TADAO ANDO E IL TEATRINO DI PALAZZO GRASSI
Come tappa conclusiva del progetto culturale di François Pinault a Venezia, Tadao Ando si trova anche ad operare, nel 2013, all’interno del Teatrino del Palazzo Grassi. Lasciato in condizioni di totale abbandono dalla sua chiusura avvenuta nel 1978, Tadao Ando decide di intervenire su questo edificio mantenendo inalterati i prospetti, mentre la copertura e gli interni saranno i veri soggetti del rinnovamento.
Ando infatti interpreta l’interno del teatrino prevedendo tutta quella serie di spazi non prettamente museali ma comunque attinenti all’attività di Palazzo Grassi, come sale conferenze. La particolarità di questo intervento è proprio il dialogo fra l’esterno dell’edificio storico e l’interno che si apre in una serie di spazi dominati da superfici piane e lucide, lucernai asimmetrici e tagli triangolati, in chiave minimalista.
TADAO ANDO E LA BOURSE DE COMMERCE
Un progetto molto importante a cui Tadao Ando sta lavorando è la Bourse de Commerce, il nuovo museo commissionato da François Pinault, che ospiterà la sua collezione d’arte della ex Borsa di Commercio e che dovrebbe aprire nel 2019 a Parigi.
L’obiettivo è restaurare un edificio settecentesco in chiave moderna, rivitalizzarlo trasformandolo in un museo di arte contemporanea. Come negli interventi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Tadao Ando introduce nuovi elementi architettonici per far si che l’edificio storico riesca a dialogare con la sua nuova funzione.
Il progetto di Ando si incentra sull’inserimento di un nuovo volume, un cilindro in calcestruzzo omogeneo, al di sotto della cupola dell’edificio storico.
La cupola è l’elemento distintivo dell’edificio della Borse de Commerce, ed è proprio per enfatizzare questa peculiarità che il nuovo volume s’instaura al di sotto di essa, in un dialogo continuo fra vecchio e nuovo.
TADAO ANDO: TUTTI I PROGETTI
Tomishima House | Osaka | Giappone | 1973 |
Casa Uchida | Giappone | 1974 | |
Uno House | Kyoto | Giappone | 1974 |
Casa Hiraoka | Hyōgo | Giappone | 1974 |
Shibata House | Ashiya, nella zona di Hyogo | Giappone | 1974 |
Casa Tatsumi | Osaka | Giappone | 1975 |
Casa Soseikan-Yamaguchi | Hyōgo | Giappone | 1975 |
Casa Takahashi | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1975 |
Matsumura House | Kobe | Giappone | 1975 |
Casa a schiera a Sumiyoshi (Azuma House) | Sumiyoshi, Osaka | Giappone | 1976 |
Hirabayashi House | Osaka | Giappone | 1976 |
Bansho House | Aichi | Giappone | 1976 |
Piazza della Torre Tezukayama | Sumiyoshi, Osaka | Giappone | 1976 |
Casa Tezukayama-Manabe | Osaka | Giappone | 1977 |
Wall House (Matsumoto House) | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1977 |
Glass Block House (Ishihara House) | Osaka | Giappone | 1978 |
Okusu House | Setagaya, Tokyo | Giappone | 1978 |
Glass Block Wall (Casa Horiuchi) | Sumiyoshi, Osaka | Giappone | 1979 |
Edificio Katayama | Nishinomiya, Hyōgo | Giappone | 1979 |
Casa Onishi | Sumiyoshi, Osaka | Giappone | 1979 |
Matsutani House | Kyoto | Giappone | 1979 |
Casa Ueda | Okayama | Giappone | 1979 |
Passo | Takamatsu, Kagawa | Giappone | 1980 |
Matsumoto House | Wakayama, zona di Wakayama | Giappone | 1980 |
Fuku House | Wakayama, Wakayama | Giappone | 1980 |
Bansho House Addition | Aichi | Giappone | 1981 |
Koshino House | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1981 |
Kojima Housing (Sato House) | Okayama | Giappone | 1981 |
Atelier di Oyodo | Osaka | Giappone | 1981 |
Tea House per Soseikan-Yamaguchi House | Hyōgo | Giappone | 1982 |
Ishii House | Shizuoka | Giappone | 1982 |
Akabane House | Setagaya, Tokyo | Giappone | 1982 |
Kujo Townhouse (Izutsu House) | Osaka | Giappone | 1982 |
Rokko Housing One | Rokko, Hyōgo | Giappone | 1983 |
Bigi Atelier | Shibuya, Tokyo | Giappone | 1983 |
Umemiya House | Kobe | Giappone | 1983 |
Kaneko House | Shibuya, Tokyo | Giappone | 1983 |
Festival | Naha, Okinawa | Giappone | 1984 |
Volte | Kyoto | Giappone | 1984 |
Koshino House Addition | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1984 |
Melrose, Meguro | Tokyo | Giappone | 1984 |
Casa Uejo | Osaka | Giappone | 1984 |
Ota House | Okayama | Giappone | 1984 |
Casa Moteki | Kobe | Giappone | 1984 |
Shinsaibashi TO Building | Osaka | Giappone | 1984 |
Iwasa House | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1984 |
Casa Hata | Nishinomiya, Hyōgo | Giappone | 1984 |
Atelier Yoshie Inaba | Shibuya, Tokyo | Giappone | 1985 |
Palazzo Jun Island Island | Kobe | Giappone | 1985 |
Mon-petit-chou | Kyoto | Giappone | 1985 |
Guest House for Hattori House | Osaka | Giappone | 1985 |
Taiyō Cement Headquarters Building | Osaka | Giappone | 1986 |
TS Building | Osaka | Giappone | 1986 |
Cappella sul Monte Rokko | Kobe | Giappone | 1986 |
Vecchio / Nuovo Rokkov | Kobe | Giappone | 1986 |
Kidosaki House | Setagaya, Tokyo | Giappone | 1986 |
Fukuhara Clinic | Setagaya, Tokyo | Giappone | 1986 |
Casa Sasaki | Minato, Tokyo | Giappone | 1986 |
Main Pavilion for Tennoji Fair | Osaka | Giappone | 1987 |
Teatro Karaza | Tokyo | Giappone | 1987 |
Aggiunta di Ueda House | Okayama | Giappone | 1987 |
Chiesa sull’acqua | Tomamu, Hokkaido | Giappone | 1988 |
Galleria Akka | Osaka | Giappone | 1988 |
Museo dei bambini | Himeji, Hyōgo | Giappone | 1989 |
Chiesa della Luce | Area di Ibaraki, Osaka | Giappone | 1989 |
Collezione | Minato, Tokyo | Giappone | 1989 |
Morozoff P & P Studio | Kobe | Giappone | 1989 |
Sede della Raika | Osaka | Giappone | 1989 |
Memoriale di Natsukawa | Hikone, Shiga | Giappone | 1989 |
Yao Clinic, Neyagawa | Osaka | Giappone | 1989 |
Addizione alla casa Matsutani | Kyoto | Giappone | 1990 |
Ito House, Setagaya | Tokyo | Giappone | 1990 |
Iwasa House Addition | Ashiya, Hyōgo | Giappone | 1990 |
Giardino delle Belle Arti | Osaka | Giappone | 1990 |
S Building | Osaka | Giappone | 1990 |
Tempio dell’acqua | Isola di Awaji, Hyōgo | Giappone | 1991 |
Atelier in Oyodo II | Osaka | Giappone | 1991 |
Il tempo è II | Kyoto | Giappone | 1991 |
Museo della letteratura | Himeji, Hyōgo | Giappone | 1991 |
Sayoh Housing | Hyōgo | Giappone | 1991 |
Minolta Seminar House | Kobe | Giappone | 1991 |
Casa Benesse | Naoshima, Kagawa | Giappone | 1992 |
Padiglione giapponese per Expo 92 | Siviglia | Spagna | 1992 |
Otemae Art Center | Nishinomiya, Hyōgo | Giappone | 1992 |
Museo Forest of Tombs | Kumamoto | Giappone | 1992 |
Rokko Housing Two | Rokko, Kobe | Giappone | 1993 |
Vitra Seminar House | Weil am Rhein | Germania | 1993 |
Galleria Noda | Kobe | Giappone | 1993 |
YKK Seminar House | Chiba | Giappone | 1993 |
Museo Suntory | Osaka | Giappone | 1994 |
Edificio della sede di Maxray | Osaka | Giappone | 1994 |
Museo di Chikatsu Asuka | Osaka | Giappone | 1994 |
Kiyo Bank, Sakai Building | Sakai, Osaka | Giappone | 1994 |
Giardino di Belle Arti | Kyoto | Giappone | 1994 |
Museo della cultura del legno | Kami, Hyōgo | Giappone | 1994 |
Inamori Auditorium | Kagoshima | Giappone | 1994 |
Museo Nariwa | Okayama | Giappone | 1994 |
Naoshima Contemporary Art Museum | Naoshima, Kagawa | Giappone | 1995 |
Atelier in Oyodo Annex | Osaka | Giappone | 1995 |
Centro congressi Nagaragawa | Gifu | Giappone | 1995 |
Allegato del Museo di arte contemporanea di Naoshima | Naoshima, Kagawa | Giappone | 1995 |
Spazio di meditazione, UNESCO | Parigi | Francia | 1995 |
Asahi Beer Oyamazaki Villa Museum of Art | Kyoto | Giappone | 1995 |
Terminal dei traghetti di Shanghai Pusan | Osaka | Giappone | 1996 |
Museo della letteratura II, Himeji | Hyōgo | Giappone | 1996 |
Galleria Chiisaime (Casa Sawada) | Nishinomiya, Hyōgo | Giappone | 1996 |
Museo della cultura e dell’allegato di Gojo | Gojo, Nara | Giappone | 1997 |
Toto Seminar House | Hyōgo | Giappone | 1997 |
Museo della foresta naturale Yokogurayama | Kōchi | Giappone | 1997 |
Harima Kogen Higashi Primary School & Junior High School | Hyōgo | Giappone | 1997 |
Museo di Koumi Kogen | Nagano | Giappone | 1997 |
Eychaner / Lee House | Chicago, Illinois | Stati Uniti | 1997 |
Edificio della sede di Daikoku Denki | Aichi | Giappone | 1998 |
Museo della luce del giorno | Shiga | Giappone | 1998 |
Junichi Watanabe Memorial Hall | Sapporo | Giappone | 1998 |
Asahi Shimbun Okayama Bureau | Okayama | Giappone | 1998 |
Ospedale per bambini e donne di Siddhartha | Butwal | Nepal | 1998 |
Church of the Light Sunday School | Ibaraki, Osaka | Giappone | 1999 |
Rokko Housing III ‘ | Kobe | Giappone | 1999 |
Museo delle conchiglie, Nishinomiya | Hyōgo | Giappone | 1999 |
Fabrica (Benetton Communication Research Center) | Villorba | Italia | 2000 |
Awaji-Yumebutai | Hyōgo | Giappone | 2000 |
Fabbrica di Rockfield Shizuoka | Shizuoka | Giappone | 2000 |
Pulitzer Arts Foundation | St. Louis, nel Missouri | Stati Uniti | 2001 |
Komyo-ji (santuario) | Saijō, Ehime | Giappone | 2001 |
Ryotaro Shiba Memorial Museum | Higashiosaka, area di Osaka | Giappone | 2001 |
Sede mondiale del Teatro Armani-Armani | Milano | Italia | 2001 |
Hyōgo Prefectural Museum of Art | Kobe, Hyōgo | Giappone | 2002 |
Museo di arte moderna di Fort Worth | Fort Worth, Texas | Stati Uniti | 2002 |
Piccadilly Gardens | Manchester | Regno Unito | 2003 |
Casa 4×4 | Kobe | Giappone | 2003 |
Casa invisibile | Ponzano Veneto | Italia | 2004 |
Chichu Art Museum | Naoshima, Kagawa | Giappone | 2004 |
Fondazione Langen | Neuss | Germania | 2004 |
Gunma Insect World Insect Observation Hall | Kiryū, Gunma | Giappone | 2005 |
Museo del libro illustrato | Iwaki, area di Fukushima | Giappone | 2005 |
Museo di Saka no Ue no Kumo | Matsuyama, Ehime | Giappone | 2006 |
Morimoto (ristorante) | Chelsea Market , Manhattan | Stati Uniti | 2005 |
Giardino Sakura | Osaka | Giappone | 2006 |
Omotesando Hills , Jingumae 4-Chome | Tokyo | Giappone | 2006 |
Casa a Shiga | Ōtsu, Shiga | Giappone | 2006 |
21 21 Design Sight | Minato, Tokyo | Giappone | 2007 |
Espansione Stone Hill Center per il Clark Art Institute | Williamstown, Massachusetts | Stati Uniti | 2008 |
Glass House | Seopjikoji | Corea del Sud | 2008 |
Genius Loci | Seopjikoji | Corea del Sud | 2008 |
Punta della Dogana (restauro) | Venezia | Italia | 2009 |
Tokyo Skytree | Tokyo | Giappone | 2009 |
Casa, scuderia e mausoleo per lo stilista e il regista Tom Ford , il Cerro Pelon Ranch | vicino a Santa Fe, New Mexico | Stati Uniti | 2009 |
Ricostruzione dell’ospedale Kobe Kaisei | Nada Ward, Kobe | Giappone | 2009 |
Porta della Creazione, Universidad de Monterrey | Monterrey | Messico | 2009 |
Edificio NIWAKA | Kyoto | Giappone | 2009 |
Capella Niseko Resort and Residences | Niseko, distretto di Abuta, Shiribeshi, Hokkaido | Giappone | 2010 |
Interior design di Miklós Ybl Villa | Budapest | Ungheria | 2010 |
Stazione di Kaminoge , Tokyu Corporation | Tokyo | Giappone | 2011 |
Centro Roberto Garza Sada di Art Architecture and Design | Monterrey | Messico | 2012 |
Akita Museum of Art | Akita, Akita | Giappone | 2012 |
Museo di Bonte | Seogwipo | Corea del Sud | 2012 |
Museo d’arte moderna di Asia | Wufeng, Taichung | Taiwan | 2013 |
Museo Hansol (Museo SAN) | Wonju | Corea del Sud | 2013 |
Museo Aurora | Shanghai | Cina | 2013 |
Centro visitatori, esposizioni e conferenze, Clark Art Institute | Williamstown, Massachusetts | Stati Uniti | 2014 |
Casa Wabi | Puerto Escondido, Oax | Messico | 2014 |
JCC (Jaeneung Culture Center) | Seoul | Corea del Sud | 2015 |
Collina del Buddha | Sapporo | Giappone | 2015 |
Museo delle perle | Shanghai | Cina | 2017 |
152 Elizabeth Street Condominiums | New York, New York | Stati Uniti | 2018 |
Wrightwood 659 | Chicago | Stati Uniti | 2018 |
TADAO ANDO: ULTIME NOTIZIE
A Tokyo, presso gli archivi nazionali dell’architettura moderna, fino al 23 settembre 2019 è fruibile una interessantissima mostra dedicata ai primi disegni di Tadao Ando.
Sono visionabili i suoi primi materiali architettonici, vale a dire piani disegnati a mano e schizzi che risalgono agli anni ’70.
I progetti presentati includono alcuni dei suoi capolavori in Giappone, come la casa a schiera in Sumiyoshi (1976), la Casa Koshino (1981), Rokko Housing Ⅰ (1983), Time’s Ⅰ (1984), la Casa Kidosaki (1986), la Chiesa sull’Acqua (1988) e la Chiesa della Luce (1989).
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