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Architetto e teorico, Steven Holl è sicuramente una delle figure più interessanti nel panorama dell’architettura contemporanea.

Nato nel 1947 a Brementon – Washington, e laureatosi nel 1971 presso la University of Washington, prosegue poi gli studi a Roma e a Londra. Negli anni, alla professione di architetto affiancherà anche l’insegnamento, prima presso la Columbia University, poi in altre prestigiose università statunitensi, da New York alla Pennsylvania.
Non solo quindi un progettista, ma anche un uomo appassionato di ricerca scientifica, di cui sono testimoni le numerose pubblicazioni su temi di grammatica architettonica.

E’ proprio questo background multiculturale e multidisciplinare a rendere Steven Holl uno degli architetti statunitensi più importanti del nostro tempo.
Dai soggiorni in Europa all’inizio degli anni Settanta, Holl apprende la capacità di sapersi adattare ai diversi contesti locali.

Questo suo innato interesse multidisciplinare caratterizzerà sempre le sue opere, che si distinguono dal linguaggio tipico contemporaneo, dove in un periodo storico dominato dall’ascesa del decostruttivismo, Steven Holl sviluppa la propria visione progettuale, in cui l’architettura è fatta di tempo, luce e materia.

Le opere di Holl risentono poi della sua particolare attenzione al rapporto e all’intreccio dell’architettura con le arti visive e dello spettacolo, con la fisica e la musica.

Proprio questa sua innata propensione alla multidisciplinarietà è la chiave del successo delle opere di Steven Holl, la cui progettazione viene influenzata di volta in volta non solo dall’intorno, dall’architettura o dalle funzioni, ma anche da altre discipline.

Steven Holl e il Kiasma

Una delle opere più importanti di Steven Holl, che ha risentito di questa commistione di varie materie ed input all’interno del processo progettuale, è sicuramente il Kiasma, Museo di Arte Contemporanea di Helsinki.

kiasma steven holl

Il Kiasma dall’esterno (photocredits: M00ster, wikimedia.org)

Il concetto di “chiasma” (punto del cervello in cui si incontrano le fibre dei due nervi ottici) guida la progettazione di questo museo, terminato nel 1998. L’edificio infatti è costituto da due corpi, intersecati fra loro, di cui uno prettamente rettilineo, un prisma, mentre l’altro è un volume curvo.

L’architetto americano ha pensato un edificio in linea con il suo pensiero, dove la luce gioca un ruolo non solo funzionale, ma è un mezzo per creare la giusta atmosfera all’interno del percorso espositivo.

Steven Holl e la Y House

Altro progetto, in cui l’architetto ribadisce il concetto guida del suo pensiero, ovvero che un progetto si debba basare su un’idea – forza, è la Y House.
La forma della Y rimanda sia alla volontà di Holl di rendere simbolico e metaforico ogni suo progetto, sia all’importanza di aprire l’abitazione verso l’esterno; ed ecco che la forma ad Y diventa perfetta, per abbracciare l’esterno e portarlo all’interno della casa. I due bracci dell’abitazione sono anche due punti di osservazione verso l’esterno.

y house steven holl

Y House (Photocredits: Steven Holl Architects)

Al suo interno, l’abitazione accoglie una commistione di zone giorno e notte, alternate nelle due “ali”, mentre i due profondi balconi a sud fungono da dispositivo solare passivo. Ciò permette ai raggi solari invernali di illuminare gli spazi interni dell’abitazione, evitando al tempo stesso il surriscaldamento estivo.

Esternamente, l’abitazione è costituita da una struttura intelaiata in acciaio a vista e vetro, dove l’acciaio è stato trattato con una particolare finitura in ossido di ferro, che gli conferisce il tipico colore rosso.

Steven Holl e il Sarphatistraat Office

Infine, altro interessantissimo intervento in una città europea, è rappresentato dall’edificio Sarphatistraat Office, ad Amsterdam inaugurato nel 2000.

Il progetto nasce dall’ampliamento di un magazzino federale lungo il Canale Singel, un magazzino a forma di U, che occupava quattro piani fuori terra. In questo intervento, Holl decide di utilizzare un materiale di rivestimento di facciata (il rame perforato) che sia in contrasto netto con l’intorno e con lo stesso rivestimento esistente, ovvero il mattone faccia vista.

Sarphatistraat Office holl

Vista notturna dal canale (photocredits: Steven Holl Architects)

Il rivestimento in rame perforato della zona in ampliamento lascia intravedere il materiale originale, oltre a lasciar passare la luce naturale. Ne deriva un interessantissimo gioco di luci e riflessi sulle superfici, che creano una velata trasparenza.

Come nel progetto precedente, anche in questo caso le grandi finestre evidenziano ed enfatizzano questo tipo di materiale in un sapiente gioco di volumi e materiali.

Questo edificio lungo il canale esprime il meglio di sé durante la notte. Le luci colorate aiutano la lettura delle intersezioni dei volumi, e della creazione dei pieni e dei vuoti.

Internamente e a differenza della facciata, il passaggio dalla parte precedente dell’edificio, sottoposto a ristrutturazione, è maggiormente mediato.
Il nuovo edificio si innesta sul lato opposto rispetto all’ingresso principale, proseguendo verso il canale. Per quanto riguarda la distribuzione funzionale, l’edificio preesistente ospita principalmente uffici pubblici, mentre il volume dell’ampliamento è destinato agli eventi. Ne fanno parte uno spazio espositivo e una grande sala polifunzionale.

Steven Holl e il Cambridge Simmons Hall del MIT

Fra le realizzazioni più recenti, non possiamo dimenticare il Cambridge Simmons Hall del MIT, Boston, inaugurato nel 2002.

Steven Holl Mit

Cambridge Simmons Hall (photocredits: Diderot/Mido, wikimedia.org)

Soprannominato the sponge, proprio dalle spugne marine lo stesso Holl afferma di aver tratto ispirazione per la modellazione del dormitorio per gli studenti del MIT.

Per Holl, lo spazio attorno e dentro l’edificio del dormitorio universitario ha stimolato l’interesse degli studenti.

Ne nacque cosi questa struttura “porosa”, che assorbe la luce naturale attraverso una serie di grandi aperture, pensate per tagliare la struttura in un sapiente gioco di pieni e vuoti. Questo progetto, che copre un totale di circa 18.000 mq ospita non solo gli alloggi per gli studenti universitari, ma anche un teatro, con una capienza di 125 posti a sedere, una caffetteria ed un ristorante.

Il carattere e le particolarità dell’edificio stanno appunto nell’abbondanza delle superfici vetrate, e nel gioco di pieni e vuoti, in cui ogni alloggio per studenti è provvisto di nove finestre. Come ricorre anche in altri progetti di Holl, la natura e la luce naturale penetrano all’interno delle strutture diventando un unicum compositivo.

La biblioteca di Hunters Point (Queens, New York)

Lo scorso 24 settembre 2019 un nuovo progetto di Steven Holl ha preso forma: si tratta della Hunters Point Library, una avveniristica biblioteca pubblica di 22.000 metri quadrati nei Queens (New York).

hunters point library vista lungomare queens

Foto: Steven Holl Architects

Steven Holl in sintesi

Luce, gioco della materia, che si interseca in varie combinazioni per creare pieni e vuoti che danno carattere allo spazio: possiamo così riassumere, in estrema sintesi, le opere di questo grande architetto contemporaneo.

Come già anticipato nella biografia, Steven Holl è stato tra i maestri dell’architetto Mino Caggiula, per cui ha collaborato alla finalizzazione di alcuni progetti come l’Herning Center of Arts in Danimarca (inaugurato nel 2009), il museo per la Città del Surf e dell’Oceano a Biarritz in Francia (inaugurato nel 2011) e la costruzione del Linked Hybrid Complex a Beijing, Cina (inaugurato nel 2009).

steven holl mino caggiula

 

Libri scritti da Steven Holl

Steven Holl è particolarmente noto per la sua ampia produzione di libri e scritti sull’architettura del ventesimo secolo.

Di seguito, i testi redatti dall’architetto statunitense:

1989 | Anchoring – Steven Holl
1991 | Pamphlet Architecture 13: Edge of a City – Steven Holl
1994 | Architectures of Herzog & de Meuron – Eduardo Souto de Moura, Hans Kollhoff, Rem Koolhaas, Steven Holl, Theodora Vischer
1996 | Intertwining – Steven Holl
1996 | Parallax – Steven Holl
1997 | Entrelazamientos – Steven Holl
2000 | Kiasma – Steven Holl
2003 | 32 Beijing/New York – Steven Holl
2005 | Experiments in Porosity – Steven Holl
2005 | Antologia di testi su sensual space: l’architettura fenomenologica – Steven Holl
2006 | Hybrid Instrument – Steven Holl
2007 | House: Black Swan Theory – Steven Holl
2007 | Architecture spoken – Steven Holl
2009 | Urbanisms. Lavorare con il dubbio – Steven Holl
2011 | Pamphlet Architecture 11-20 – Steven Holl
2012 | Scale – Steven Holl
2013 | Pamphlet Architecture 31: New Haiti Villages – Steven Holl
2014 | A New Golden Age: Nordic Architecture & Design – Kenneth Frampton, Steven Holl
2017 | ‘t’ Space 2016: Pat Steir […] – Steven Holl, Sanford Kwinter, Claire Gilman, Mark Morris, John Rajchman, Bonnie Marranca
2017 | Neil Denari: Displaced Buildings in The Aperiodic City – Steven Holl
2018 | Seven Houses – Steven Holl
2019 | Compression – Steven Holl
2019 | Library, a social condenser – Steven Holl
2019 | Architettura parlata – Steven Holl
Prossime uscite:
Steven Holl Architects: The John F. Kennedy Center for the Performing Arts REACH Expansion – Steven Holl

 

Sito web: stevenholl.com

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Photocredits cover: Motopark, Wikimedia.org

© Mino Caggiula
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