Il verde verticale è una realtà ormai molto presente nelle nostre città, dove questo particolare sistema di trattamento della parete viene utilizzato sia sulle facciate di edifici di interesse pubblico, sia nei progetti per abitazioni private.
Nato dall’idea del botanico parigino Patrick Blanc, il giardino verticale ne ha fatta di strada, dalla prima famosa realizzazione sul museo Quai Branly fino alle più recenti installazioni negli interni.

Facciata verde del museo Quai Branly
Parete verde verticale: come funziona?
Un giardino verticale è una composizione di varie essenze botaniche, poste su una struttura verticale, ancorata alla parete dell’edificio.
Le essenze, generalmente scelte in base al clima e al soleggiamento della parete in cui verranno poste, crescono su dei pannelli stratificati di feltro e PVC. In questo modo vengono sfruttate al meglio le tecniche dell’idrocoltura: a loro volta questi pannelli sono inseriti in una gabbia metallica, posta leggermente discostata dalla parete dell’edificio, per garantire adeguata ventilazione e impermeabilizzazione.
Questo metodo di coltivazione consente un costante approvvigionamento idrico di acqua piovana e fertilizzanti, mediante un impianto di irrigazione collocato nella parte alta della parete verde.
Un altro metodo solido ed efficiente per la crescita delle essenze è una struttura a vasche dove ogni fila ha il proprio impianto di irrigazione.
Per quanto riguarda il posizionamento delle varie essenze che compongono il giardino verticale, questo deve necessariamente tenere conto delle condizioni micro-climatiche del luogo, che variano anche in base all’altezza della parete stessa, in particolar modo quando si tratta di giardini verticali per esterni.
In questo passaggio, non bisogna certo dimenticare l’effetto estetico, per cui l’accostamento delle varie specie botaniche avverrà anche in base ai colori e al “disegno” che si otterrà ad opera terminata.

Essenze con differenti cromie
Verde verticale: quali vantaggi?
Il diffondersi dell’utilizzo delle pareti verdi, sia per esterno che per interno, non è soltanto legato al gusto estetico, ma anche alla chiara esigenza di migliorare sia il clima interno dell’abitazione, o dell’edificio in generale, sia quello esterno.
Più precisamente, una parete trattata a verde verticale non ha solo un enorme impatto estetico, ma anche una funzione di controllo climatico. I giardini verticali infatti migliorano la qualità dell’aria, sia all’interno che all’esterno degli edifici. Le piante, come noto, filtrano infatti naturalmente l’aria assorbendo le sostanze tossiche e abbattendo le polveri.
Un pannello di verde verticale inoltre è un isolante acustico, molto utile nelle città in quanto un giardino verticale può diminuire fino a 40 Decibel i rumori. Tutto ciò rende l’utilizzo del muro verde un valido aiuto per migliorare il clima acustico all’interno degli edifici.
Come si realizza una parete verde per interni?
Allo stesso modo, i giardini verticali posti all’interno degli edifici donano carattere agli ambienti, fornendo uno sfondo scenografico sia per gli interni di edifici a carattere commerciale che nelle residenze private.
Ovviamente trattandosi di piante che andranno all’interno, la scelta delle essenze in fase di progettazione del giardino verticale, cadrà su quelle che meglio si adattano alla vita in spazi indoor.

Esempio di giardino verticale per interno
Non andrà dimenticato anche di illuminare correttamente la parete verde, poiché in base alla disposizione planimetrica della stessa, sarà fondamentale integrare l’illuminazione naturale con quella artificiale, così da garantire alle piante il giusto apporto di luce necessaria alla vita.
In questa tipologia di parete verde, l’irrigazione delle piante, che avverrà attraverso apposito impianto posto in concomitanza con la struttura di sostegno, giocherà un ruolo fondamentale, non potendo contare sulle acque meteoriche esterne.
Nei giardini verticali per interni, l’irrigazione può funzionare secondo due diverse tipologie di impianto:
– impianto a circuito aperto, che prevede adduzione e scarico acqua, in modo tale che il giardino verticale sia totalmente autonomo, con irrigazione controllata da una centralina;
– impianto a circuito chiuso, dove una vasca con riserva d’acqua irriga le piante in modo autonomo: in questo caso, è necessario provvedere al riempimento della vasca, prima che la riserva idrica si esaurisca.
Una alternativa altrettanto affascinante per l’utilizzo del verde verticale all’interno, è costituita dalla possibilità di utilizzare strutture free standing, dove il verde occupa entrambe le facciate della parete, che a questo punto può fungere anche da parete divisoria per ambienti, sia residenziali che commerciali.
Sempre per quanto riguarda l’allestimento di pareti verdi interne, molto suggestivi sono anche i quadri vegetali, variazione sul tema della parete vegetale, dove appunto le piante diventano un elemento di design, anche in piccoli spazi.
Le pareti verdi sono tutte uguali?
Ovviamente anche i giardini verticali non sono tutti uguali, ma esistono varie tecnologie costruttive, come accade per gli altri elementi che compongono gli edifici. Le tecniche più usate sono:
– il muro idroponico, ovvero la creazione di un giardino attraverso le coltivazioni idroponiche (ovvero che non necessitano del suolo). In questo caso la “pelle verde” è costituita da una superficie in cui vengono ricavate delle tasche per la sistemazione delle piante. Questa pelle, non essendo permeabile, blocca i raggi solari e le piante si nutrono attraverso un substrato inerte irrorato con elementi nutritivi disciolti in acqua.
– il muro vegetale, la tecnica messa a punto da Patrick Blanc, utilizza dei materassini autoportanti su cui sono disposte le piante, con sistema di irrigazione annesso su tutta la superficie. In questo modo si ottiene una cortina verticale folta (si tratta di circa 20 – 30 piante per metro quadro). La pannellatura in feltro funge sia da sostegno che da riserva idrica per le piante.
Giardini verticali: e per la manutenzione?
Per quanto riguarda la manutenzione di questi particolari “muri verdi verticali“, a seconda delle essenze scelte, essa avverrà con una frequenza che va da una a quattro volte l’anno, mentre sarà più frequente nelle pareti green interne.
In questo caso, soprattutto quando tali pareti andranno ad interessare spazi abitativi, diventa importante scegliere delle piante che non abbiano un eccessivo sviluppo in spessore, onde evitare di avere una eccessiva “invasione” del verde all’interno della stanza.
La bellezza e la versatilità delle essenze vegetali fanno sì che la tecnologia per la coltivazione delle piante su superfici verticali possa essere applicata praticamente ovunque, dalle grandi superfici esterne di edifici pubblici, a piccoli riquadri sapientemente ricavati su una parete all’interno dell’abitazione.
Ed è qui che sta la magia e la popolarità del giardino verticale: poter avere, a prescindere dalla disponibilità spaziale, il proprio angolo di verde.
Nizza Paradise: un fantastico giardino verticale
Un esempio rappresentativo di giardino verticale è stato realizzato dal nostro studio Mino Caggiula Architects.

Verde verticale usato su un edificio residenziale
All’interno del Nizza Paradise Residence, residenza di lusso costruita a Paradiso (Lugano, Svizzera), si può godere di questa ampia “opera verde”.
Scopri di più dal sito nizzaparadise.ch.
Altre informazioni: https://www.facebook.com/minocaggiulaarchitects/